Pennyboy (Emanuele Pennazza) è un artista italiano. Fortemente ispirato dalle sottoculture giovanili di stampo Britannico degli anni ’70 – sia musicalmente che culturalmente – e dalla moda provocatoria di stilisti dell’epoca come Vivienne Westwood, Pennyboy trova la propria dimensione artistica tra le influenze del Punk e la Street Art d’oltre oceano. La ricerca ininterrotta e la profonda attrazione verso i materiali industriali lo portano, attraverso la lavorazione dei metalli, a quello che diventerà il suo stile di punta, ribattezzato Iron Pop.
Il processo di deformazione del metallo, cavallo di battaglia che caratterizza ogni opera di Pennyboy, dona alla lastra metallica un nuovo dinamismo con cui l’artista riproduce forme e fattezze di diversi materiali, come tessuti, copertine di riviste, pagine di fumetti, banconote stropicciate e parti di automobili.
In questo modo pieghe, flessioni, riflessi di luce e segni di smerigliatura compongono la base su cui l’artista imprime il proprio tratto pittorico, riproducendo scenari, personaggi e icone contemporanee in un contesto che fonde la decadenza dell’underground e la lucentezza del lusso.
“Il ferro, nella sua natura sensibile e deformabile, riflette in modo esponenziale ogni segno a cui è sottoposto, esattamente come l’animo umano, violabile ma indistruttibile”.
Il suo stile caratteristico e provocatorio su metallo deformato attira fin dagli esordi l’attenzione di importanti gallerie d’arte su tutto il territorio nazionale ed estero, conducendo l’artista ad esporre le proprie opere a Roma, Miami, Parigi, Ibiza, Milano, Venezia, Verona e Monaco di Baviera.