Manuel Quaresima

Nato a Roma nel 1995, ho sviluppato sin da giovane una profonda connessione con il lavoro manuale. Dopo il liceo scientifico, ho intrapreso un percorso professionale come operaio metalmeccanico: è in quell’ambiente che ho imparato a conoscere e rispettare la materia, a comprenderne il peso, la resistenza, il potenziale trasformativo.

Il punto di svolta è arrivato durante la pandemia, un tempo sospeso che ci ha costretti al- l’isolamento e alla riflessione. È stato in quel silenzio forzato, con una saldatrice e un frullino tra le mani, che ho realizzato la mia prima scultura. Un gesto istintivo, quasi necessario, che ha aperto un varco nuovo nella mia vita.

Da allora, ho scelto di dedicarmi completamente alla scultura, seguendo lo stesso impulso che mi ha guidato nei primi esperimenti: il desiderio di trasformare la materia in significato. Il ferro, duro, resistente, vivo, è il mio linguaggio. In ogni opera cerco un equilibrio tra forza e fragilità, presenza e assenza, gesto e silenzio. La mia ricerca è interiore prima ancora che formale: è un modo per dare forma a pensieri, stati d’animo, visioni che non trovereb- bero spazio altrove.

Il mio lavoro nasce da un’esperienza concreta e quotidiana, ma si muove verso un piano più intimo e simbolico. Ogni scultura è una soglia, un passaggio, una possibilità di riscrivere ciò che sembrava immobile.