Nata e cresciuta a Roma dai 13 ai 18 anni trascorre una parte dell adolescenza in Kenya, un esperienza che inciderà profondamente sulla sua formazione creativa.
Non ha frequentato scuole o accademie, fin da piccola è attratta dall’arte che respirava in famiglia grazie al lavoro del padre presso l istituto centrale del Restauro di Roma. In quel contesto il contatto con opere e sculture in fase di restauro, era forte e altrettanto affascinante, soprattutto la nuova vita che i pennelli riuscivano a dare a tele, marmi e opere con una storia profonda. A undici anni ha iniziato a dipingere e li’ e’ uscita la sua voce artistica.Trovava espressione attraverso i colori, le forme, le idee di getto.. dalla testa alla tela, senza pensare o ragionare, le emozioni prendevano forma.
Non ha mai smesso e nel corso della vita i numerosi viaggi hanno contaminato la sua espressivita, la capacità di osservazione e riflessione visiva.
Tutto cio’ ha portato all’ acquisizione attraverso gli stili e i colori di diverse culture e visioni artistiche. Il modo espressivo non è mai cambiato, si è modificata l esperienza. La sua pittura non è tecnica, riflessione o un progetto, ma è istinto, getto fino all’ inclusione materica. Ha esigenza interiore e questo con il tempo l’ha portata a una pittura fisica, dove l emozione si unisce al gesto istintivo di colpire la tela con uno scalpello o imprigionare materiali diversi, dal legno all ossido, dallo stucco alla polvere. Il suo studio è all interno di un laboratorio di restauro, un luogo dove i materiali di scarto prendono una nuova forma e si includono sulle sue tele. La polvere di legno che passa sul quadro finito che riesce a togliere la lucentezza del colore fresco, per lasciare spazio alla concretezza dei toni offuscati dal tempo.
Un quadro non richiede più di 10 minuti, in molti casi si tratta di 2o tre minuti, una voce che spinge dentro di se’ che deve uscire a tutti i costi a volte più potente altre volte meno.